Il trauma psicologico è un evento emotivamente non sostenibile per chi lo subisce, può essere spiegato come una “ferita dell’anima”.
L’etimologia stessa della parola aiuta a definirlo: la parola trauma deriva dal greco e vuol dire “ferita”.
Il termine viene utilizzato in psichiatria e psicologia clinica per indicare l’effetto soverchiante di un avvenimento su una persona, che arriva a infrangersi sulla sua vita e sulla sua capacità di far fronte agli eventi avversi. L’evento traumatico si caratterizza per essere un accadimento stressante, dal quale non ci si può sottrarre, che sovrasta la capacità di resistenza dell’individuo (van der Kolk, 1996).
Piccoli e grandi traumi psicologici esercitano un impatto significativo sull’emergere dello stress psicologico e sullo sviluppo di vari disturbi mentali. Sono diversi gli eventi che potenzialmente possono scatenare un trauma psicologico: condizioni estreme, definite traumi con la T maiuscola, come incidenti gravi, malattie che minano l’integrità della persona, alluvioni, terremoti, atti di terrorismo, violenze o abusi sessuali; oppure esperienze molto comuni, definite traumi con la t minuscola, che incidono notevolmente sul senso di valore personale, sulla sicurezza e sul senso di efficacia di una persona, come ad esempio l’essere stati esposti a rimproveri eccessivi e costanti durante l’infanzia, essere stati vittime di atti di bullismo, chiudere una relazione importante, o perdere improvvisamente il lavoro. Nonostante le due tipologie di trauma siano differenti, i sintomi che le persone manifestano successivamente possono essere i medesimi. Malesseri di vario tipo come attacchi di panico, fobie, dolori cronici, ansia, depressione, somatizzazioni, facile irritabilità, sensazione cronica di solitudine e abbandono sono spesso segnali di mancata elaborazione di episodi disturbanti che continuano ad attivarsi nel presente creando un malessere generale.
Dunque, ciò che definisce un trauma non è necessariamente la gravità dell’evento quanto piuttosto la reazione soggettiva all’evento traumatico e quanto questo impatta negativamente sulla vita di una persona.
La risposta all’esperienza traumatica è, prima di tutto, emotivo-corporea: la persona sperimenta emozioni negative molto intense che non riescono ad essere elaborate, permangono nel cervello oltre la conclusione dell’esperienza e tendono poi a riattivarsi successivamente in situazioni che richiamano l’evento, nonostante la persona si trovi in una situazione di sicurezza. Ad esempio, può accadere che chi ha subito un incidente in macchina possa continuare a provare le stesse sensazioni negative tutte le volte che deve fare un tragitto in auto, e ciò può accadere anche dopo molti anni dall’evento, condizionando la vita di tutti i giorni e causando un’intensa sofferenza psicologica.
Le conseguenze di un evento traumatico sono riscontrabili non solo a livello emotivo, ma lasciano il segno anche nel corpo di chi è sopravvissuto a uno di questi eventi. La ricerca scientifica ha dimostrato che chi ha vissuto traumi importanti nel corso della propria vita ne porta i segni anche a livello cerebrale, presentando, ad esempio, un volume ridotto sia dell’ippocampo che dell’amigdala. Queste scoperte evidenziano la stretta connessione tra mente e corpo: un impatto emotivo molto forte si ripercuote anche a livello corporeo. Conseguentemente, intervenire con la psicoterapia direttamente sull’elaborazione di questi eventi traumatici esercita un effetto anche sul nostro cervello.
Subito dopo aver vissuto un evento traumatico organismo e cervello subiscono una serie di reazioni fisiologiche di stress che nel 70-80% dei casi tendono a risolversi naturalmente senza un intervento specialistico. Ciò significa che il meccanismo di elaborazione delle informazioni è riuscito ad integrare le informazioni relative a quell’evento all’interno delle reti mnestiche del cervello, rendendolo “assimilato”.
Nel restante dei casi invece, questo non avviene.
Di fronte ad un trauma psicologico, si genera uno squilibrio nel sistema nervoso che porta a conservare in uno stato disturbante tutte le informazioni acquisite al momento del trauma. La persona continua a soffrire anche a distanza di moltissimo tempo dall’evento stesso: prova le stesse sensazioni angosciose, le stesse emozioni e gli stessi pensieri di quel momento e non riesce per questo motivo a condurre una vita soddisfacente dal punto di vista personale, lavorativo e relazionale. In questi casi, quindi, il passato è ancora presente.
Possibili reazioni successive all’evento traumatico:
Quando ci si accorge di soffrire di questo quadro sintomatologico diventa opportuno chiedere aiuto ad uno specialista.
Dott.ssa Pamela Rigotti
Psicologa Psicoterapeuta a Gorizia
Psicologa Psicoterapeuta a Gorizia
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